13 Ottobre 2020
|Green blog
I nostri mari stanno morendo. Ogni anno aumenta la quantità di plastica presente negli oceani del mondo: a questo ritmo, nel 2050, nel mare ci saranno più rifiuti in plastica che pesci.
Ogni anno 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani.
Una situazione allarmante per la quale sono necessarie soluzioni intelligenti ed efficaci, come l’iniziativa Seabin, nell’ambito del progettoLifeGate PlasticLess.
L’obiettivo è la salvaguardia dell’ambiente acquatico per un mare più pulito.
Il problema dell’inquinamento delle plastiche non è esteso alla sola superficie acquatica.
Gli animali marini finiscono per ingerire piccolissimi frammenti di plastica: un grave pericolo la loro e la nostra salute.
Molti di questi pesci o molluschi, infatti, arrivano poi sulle nostre tavole. Per avere un’idea dell’entità del disastro basti pensare che ogni minuto si getta nel Mediterraneo una quantità di plastica pari a 33.000 bottigliette.
Il progetto Seabin è nato dalla passione per il mare e dalla volontà di salvaguardarlo dalla mancata gestione dei rifiuti prodotti dall’uomo.
Per questo Andrew Turton e Pete Ceglinski hanno creato Seabin, un “cestino” in grado di raccogliere rifiuti, oli, combustibili e detergenti galleggianti. Ogni cestino può catturare circa 500 kg di detriti l’anno.
Tra questi vi sono le microplastiche, ossia quei frammenti di plastica di 2-5 mm di diametro, molto dannosi per la fauna. Seabin è efficace anche per intrappolare microfibre molto piccole, a partire dai 0,3 mm di grandezza.
Questi dispositivi sottraggono al mare anche grandi quantità di rifiuti comuni, come utensili di plastica, sacchetti, bottiglie e mozziconi di sigaretta.
Per essere più efficienti i Seabin devono essere posizionati in luoghi strategici.
I punti più adatti allo scopo sono quelle zone di accumulo dei rifiuti che si creano naturalmente per effetto delle correnti marine. Il dispositivo è immerso nell’acqua con la parte superiore al livello della superficie, in modo che i detriti vengano convogliati direttamente al suo interno.
La pompa ad acqua collegata alla base di ogni unità è capace di trattare ogni ora 25.000 litri di acqua marina. I rifiuti vengono quindi catturatati nella borsa interna, mentre l’acqua scorre attraverso la pompa e torna in mare.
Un Seabin può funzionare 24 ore al giorno, 7 giorni su 7 e quindi è in grado di rimuovere molta più spazzatura di una persona dotata di una rete per la raccolta.
Sebbene il dispositivo non possa essere utilizzato in mare aperto, poiché richiede il collegamento elettrico, risulta straordinariamente efficace nei porti, punti di accumulo di moltissimi rifiuti.
Gli oltre 800 Seabin in funzione in tutto il mondo hanno già raccolto più di una tonnellata di rifiuti. In Italia, LifeGate sostiene decine di amministrazioni che si impegnano a ridurre l’inquinamento in mare con l’installazione di nuovi Seabin.
Winni’s, in collaborazione con LifeGate, ha contribuito all’iniziativa e, nel giugno del 2019, ha partecipato all’installazione di un Seabin nel Porto Turistico di Cervia. Per questa attività Winni’s ha guadagnato oggi l’importante riconoscimento di Bio&Consumi Awards 2020 per la migliore iniziativa charity.
Il premio è stato assegnato nel corso di Sana Restart, il salone internazionale del biologico e del naturale tenutosi a Bologna il 9 ottobre di quest’anno. Per Winni’s un riconoscimento importante dell’impegno concreto dall’azienda in favore dell’ambiente marino, inserito nel più ampio contesto della nostra politica di salvaguardia e valorizzazione della natura. Un progetto che si aggiunge a numerose iniziative volte a ridurre l’inquinamento da plastiche, tra le quali possiamo ricordare:
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